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WRC / 20 giugno
Polemiche sul percorso 2015 del Rally Italia Sardegna!
Testo: Claudio Pilia

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Dura presa di posizione da parte di Jost Capito, durante la conferenza stampa post-gara del Rally d'Italia Sardegna.

Il team principal della Volkswagen si è infatti apertamente lamentato del format 2015 della gara sarda, che prevedeva lunghi trasferimenti tra una prova speciale e l'altra.

"Non ci vedo proprio il senso di fare 500 chilometri ogni giorni su strade aperte al traffico, non aggiunge nulla ai rally e non dà nulla alla competizione", è stato il suo commento. "Le prove sono dure, uno dei rally più difficili nel campionato, ma vedo una sorta di problema di mentalità di alcuni organizzatori. Sembra dicano che c'è bisogno di avere tappe lunghe, giornate di 18 ore".

"Semplicemente non è bello per i fans" - ha aggiunto Capito - "perché hanno dei 'buchi' di due o tre ore tra i passaggi e vengono abbandonati durante la giornata. Un Parco Assistenza alle sei del mattino non ha senso per i tifosi, lo stesso per il service a mezzanotte. È un problema anche per la stampa, gli articoli non escono prima di mezzanotte ed è difficile avere spazio nei giornali il giorno dopo. Gli organizzatori dovrebbero pensarci sopra. Se vogliono incrementare l'endurance, lo facciano sulle speciali e non sui trasferimenti".

A stretto giro di posta, intervistato da Autosport, il direttore generale del rally Antonio Turitto ha difeso l'itinerario proposto per l'edizione 2015.

"Questo rally è il Safari europeo", ha commentato. "Abbiamo bisogno dell'adrenalina e dell'emozione per raccontare una storia. Questo è un rally con carattere, non un semplice rally intorno a una città. Il Signor Capito ha detto che non gli sono piaciuti i service alle sei del mattino e a mezzanotte. Ma non possiamo avere un rally senza un service alla mattina e quello serale era alle 10, c'erano cinquemila persone."

"Capisco il problema relative ai lunghi trasferimenti", continua Turitto, "e per questo stiamo vagliando altre possibilità per trovare nuove prove speciali in questa zona".

Anche la WRC Manager, Michele Mouton, sta dalla parte dell'appuntamento tricolore. "Se continuiamo ad accorciare i rally, presto arriveremo al livello del Campionato Europeo", si legge ancora su Autosport. "Cosa dobbiamo fare? Questo è l'unico rally quest'anno in cui abbiamo 400 chilometri (cronometrati, ndr), molte gare sono appena sopra i 300 km, perché ogni chilometro in più costa tanti soldi. È stata una lunga giornata (la seconda tappa, ndr), ma lo è stata per tutti. Corriamo solo una volta ogni tre settimane e la mia reazione è 'se non ce la fai, stai a casa'. La mia reazione potrebbe sembrare rude, ma questa è la mia opinione".
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