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22 dicembre
L'intervista - Giuseppe Testa: una stagione vincente e i progetti futuri
Testo: Anna Canata

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Peugeot Italia
 
Il regalo per il suo 18° compleanno è stata una gara di rally. Giuseppe Testa, molisano, 22 anni, un passato nei kart - a cui si avvicina all'età di 6 anni, dove corre per 4 anni a livello professionistico - e qualche gara in pista con le Formula, ha conquistato nel 2016 il titolo di Campione Italiano Junior con la Peugeot 208 R2 di Peugeot Italia.

"A livello di traiettorie e tecnica il kart è la scuola giusta - spiega Beppe - ma io ho sempre desiderato correre nei rally. Sono lo sport automobilistico che preferisco e correvo nei kart in attesa di prendere la patente. Mi piace anche la pista e non escludo che in futuro qualche uscita fuori dal campionato possa esserci, tipo qualche gara di GT con una Porsche o una Ferrari, non mi dispiacerebbe."

Una vittoria già inseguita da tempo. Cosa ha fatto la differenza in questa stagione? "Finalmente questa vittoria, speriamo sia solo la prima, ha ripagato dei tanti sacrifici fatti. Secondo me si è rischiato di meno, magari tenendo un ritmo inferiore in alcune gare rispetto all'anno precedente. Un po' di esperienza accumulata in questi anni è stato il fattore decisivo, perché mi ha aiutato ad amministrare meglio il vantaggio nelle gare in cui non c'era bisogno di spingere, dove sapevo comprendere meglio il limite e riuscivo a non oltrepassarlo. Mi sono saputo gestire bene e questa è la cosa di cui sono più contento. Siamo rimasti sempre concentrati quando era necessario farlo."
 
Peugeot Italia
 
Cosa ha significato per te far parte di una squadra ufficiale?

"Sicuramente correre in una squadra ufficiale è il sogno di ogni pilota. Ma certo comporta più tensione perché corri per un marchio e il tuo principale obiettivo è il ritorno per la marca. Non ti nascondo che da privato rischiavo di più perché sapevo che se la tiravo in un muro pagavo io mentre in questa situazione se la tiri sai che non hai problemi di franchigia però perdi punti in termini di fiducia non ripagata verso la squadra. Sei contento quando ti scelgono ma poi ti assalgono mille dubbi, ce la farò, non ce la farò… Nascono tanti altri problemi. Sai che per un anno devi dare il massimo e devi innanzitutto far vincere la squadra."

Cosa ti ha insegnato il fatto di stare in una squadra forte e vincente?

"Sicuramente tanto. Fare test pre-gara ha aiutato molto. In gara a volte si andava più piano rispetto ai test. Stare in macchina qualche giorno prima della gara ti consente di cucirti addosso la vettura. Si lavora meglio sugli assetti, sulle regolazioni per ogni fondo, perché c'è più calma e si possono provare tante soluzioni. Da questo punto di vista sicuramente ho fatto un grosso passo avanti."

Hai avuto pressioni dirette e obiettivi di risultato?

"Pressioni mai, anche se avevamo la consapevolezza di dover vincere perché Peugeot corre per vincere. Ma il team e i meccanici ci sono stati sempre molto vicini, aiutandoci a stare calmi, e noi abbiamo cercato di ripagarli con le vittorie".

Oltretutto sei partito in salita perché al Ciocco non è andata tanto bene…

"No, anzi malissimo. Però questo ci ha fatto assaporare ancora di più la vittoria finale, visto che tutti ci vedevano con la strada spianata mentre noi ce la siamo complicata un pò. Ma soprattutto nelle gare su terra, dove bisognava far bene, abbiamo fatto la differenza."
 
Peugeot Italia
 
Quali gare hai vissuto come più impegnative e quali i risultati più significativi?

"Beh, la Targa Florio, gara di casa del nostro maggior avversario, Marco Pollara. Abbiamo dimostrato che a casa sua stiamo stati più veloci e da lì è partita la risposta definitiva rispetto al Campionato. Poi abbiamo vinto le gare su terra e a Roma dovevamo ormai solo arrivare in fondo. Non siamo partiti sempre per vincere. Se sbagli paghi e i Campionati si vincono con la costanza, non solo con la velocità."

Per il tuo stile di guida, quali sono state le tue gare preferite?

"Io amo molto la terra, e purtroppo abbiamo poche gare, ma dal punto di vista tecnico di sicuro le migliori sono la Targa Florio e il Rally di Roma perché si viaggia con medie più elevate che esulano un po' da quelle italiane. Il top sarebbe la velocità su terra, se ci fosse…"

E il futuro?

"Vorremmo raggiungere l'obbiettivo di fare il Campionato Italiano con la R5, ma per decidere stiamo aspettando di sapere anche che posizione prenderà Peugeot Italia, anche per correttezza nei loro confronti. L'Europeo è il sogno nel cassetto ma è ancora presto per pensarci".
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