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CIR / 23 dicembre
L'intervista - Giandomenico Basso: dal titolo tricolore al Rally di Montecarlo 2017
Testo: Luca Piana

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Complimenti Giandomenico! Tu e Lorenzo (Granai, ndr) siete campioni d'Italia di rally. Un ottimo biglietto da visita per tornare nel Mondiale (classe WRC-2)


"Si, il Rallye di Monte-Carlo è una gara straordinaria, certamente la più prestigiosa del circuito mondiale, ma anche la più difficile, la più imprevedibile, la più insidiosa. Parteciparvi è sempre un grande onore, a maggior ragione con BRC, che in questi anni ha fortemente creduto in me. E' molto bello arrivarci da Campioni Italiani".


A inizio stagione avresti immaginato un epilogo simile?


"Si parte sempre con l'obiettivo di vincere. Abbiamo lavorato bene con la squadra fin dai primi mesi dell'anno e questo ha rappresentato una bella iniezione di fiducia. L'obiettivo di BRC Gas Equipment era quello di vincere il titolo entro tre anni. Ci siamo riusciti. Io all'inizio ero un po' scettico sul progetto, è sicuramente una grande sfida competere con una vettura a gas contro le "cugine" a benzina. Ma ho voluto fortemente rimettermi in gioco"


Quanto ha influito, secondo il tuo giudizio, il nuovo sistema di attribuzione dei punteggi deciso dalla federazione?


"A mio avviso poco o nulla. Il nuovo regolamento era chiaro fin dall'inizio dell'anno. Sapevamo tutti che avremmo dovuto affrontare sedici gare (due tappe per ciascuno degli otto rally in calendario, ndr), quindi con un rischio maggiore rispetto al passato. Nessuno di noi è mai andato a dormire tranquillo al sabato sera proprio perché la mattina successiva, secondo le regole, si è sempre ripartiti da capo. Per il futuro staremo a vedere cosa decide la Federazione, che sembra orientata a premiare il podio finale (frutto dei singoli risultati nelle due gare) con un punteggio specifico".


Si parla spesso della disparità tra il numero di gare su asfalto e quelle su terra presenti nella serie tricolore. Che opinione ti sei fatto in merito?


"Contrariamente a quanto si dice in giro, apprezzo molto sia l'asfalto sia la terra. Quest'anno poi con la vittoria a San Marino mi sono preso una bella soddisfazione. Se ci fosse una gara in più su terra o addirittura la perfetta parità ben venga, ma se non si trovano lungo la Penisola è inutile continuare su questo fronte"


Il passaggio dalla vettura alimentata a Gpl alla versione normale (benzina) ha influito sull'andamento del campionato? Quale fattore ti ha convinto a effettuare questa scelta?


"E' stata una scelta della squadra. Quando abbiamo usato la Ford Fiesta alimentata a Gpl siamo sempre andati molto forte. Bisogna dare anche un po' di merito alla factory britannica M-Sport, che ha effettuato il suo primo aggiornamento sulla vettura da quando esiste la categoria R5. Rispetto alla versione a benzina ci sono alcune situazioni penalizzanti, ma siamo andati molto vicini alla vittoria fin dalle prime tre uscite stagionali (Ciocco, Sanremo e Targa Florio, ndr). Per quanto riguarda le gomme nessun fornitore ha fatto a BRC un'offerta economica all'altezza, quindi hanno deciso di scegliere di volta in volta tra Michelin e Pirelli. E' stata una gestione complicata, ma alla fine all'Alpi Orientali sono riuscito a vincere gara-1 con gli pneumatici francesi e gara-2 con l'azienda milanese"


Nelle gare titolate extraeuropee non possono correre vetture alimentate a Gpl. Puoi darci una tua opinione in merito?


"Credo che sia solo una questione di buona volontà. In questi tre anni abbiamo dimostrato che le nostre tre priorità - sicurezza, affidabilità e competitività - sono state confermate in toto. La FIA dovrebbe prendersi l'impegno di fare i dovuti accertamenti per poi valutare l'ingresso e l'omologazione di queste vetture anche nei vari campionati internazionali. Sarebbe anche un bel messaggio, visto che c'è una netta pulizia nelle emissioni"


Negli ultimi anni hai gareggiato con diverse versioni della Ford Fiesta (RRC e R5)? Come giudichi questa vettura anche a fronte delle new entry presenti nella categoria?


"Con l'aggiornamento di inizio anno abbiamo fatto un bel passo in avanti. Ma ci tengo a sottolineare che questa categoria specifica, le R5, è quella ideale, quantomeno per la serie tricolore. Le vetture hanno un costo accessibile, una meccanica perfetta e sono divertenti da guidare. Anche per un pilota giovane"
 
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Nel corso della stagione sei stato affiancato da Simone Campedelli. Hai viglia di spendere due parole sul tuo compagno di squadra?


"Nel corso dell'anno ha fatto bene. Ha tolto punti a tanti avversari, all'Adriatico anche a me! E' un pilota molto veloce e lo ha dimostrato. Spesso abbiamo scambiato sensazioni e opinioni sul set up delle due vetture (a benzina e Gpl). Quando si è aggregato alla squadra io ero già concentrato per raggiungere l'obiettivo prefissato a inizio stagione"


Il prossimo anno dovresti fare ritorno in una gara iscritta al campionato europeo rally (Roma Capitale). Cosa ne pensi di questa serie che ti ha regalato anche diverse soddisfazioni?


"Ho sempre cercato di andare a correre all'estero, quando c'è stata la possibilità. Sono molto felice dell'ingresso del Rally di Roma Capitale nel campionato europeo dopo l'uscita del Sanremo, che resta comunque una bellissima gara con prove speciali davvero impegnative"


Quali progetti hai per la prossima stagione oltre al Rally di Montecarlo?


"E' ancora troppo presto per me. Da quando corro non c'è mai stato un anno in cui sono riuscito a programmare il futuro con così tanto anticipo. Di solito proprio a ridosso dell'inizio dei campionati si riesce a sciogliere le riserve in maniera chiara e definitiva. So che il team BRC ha previsto una riduzione del budget per il Campionato Italiano Rally, ma al momento non ci sono state prese di posizione ufficiali"


Come stai vivendo il ritorno di Abarth nel Campionato Italiano Rally con una vettura di categoria R-GT?


"Sinceramente non so molto di questo progetto. Ho visto le foto dei test e mi sembra una vettura carina. Visti i miei trascorsi in Abarth posso dire di essere contento di questo rientro, seppur affrontato in punta di piedi"


Sei tra gli istruttori di Rally Italia Talent. Cosa ne pensi di questo progetto attualmente promosso anche dalla Federazione?


"E' una buona formula che si ripropone per il quarto anno, con successo crescente. Mi piace questa idea promossa da Renzo Magnani, siamo un bel gruppo tra responsabili, istruttori e partecipanti. Viene data la possibilità a chiunque di vivere un'esperienza a fianco di piloti e navigatori professionisti, che dispensano consigli utili anche per la guida di tutti i giorni, dove bisogna guidare con grande prudenza. In questo modo anche chi ha poco budget a disposizione riesce a vivere questo sport in prima persona. Tra l'altro ci sono premi considerevoli, messi in palio da un costruttore di primo piano come Abarth in un contesto molto competitivo come il Mondiale Rally"


Da addetto ai lavori, come giudichi il progressivo disimpegno di alcuni marchi (Volkswagen e Pirelli) dalla serie iridata?



"Purtroppo è una situazione che va ben oltre il mondo dei rally. Anche altri sport sono colpiti da questo fenomeno. Mi dispiace, sinceramente non so quali siano i motivi reali che hanno portato a queste scelte. Sono politiche interne che deve affrontare un colosso come Volkswagen, che ha portato molto al nostro mondo. Per quanto riguarda Pirelli è previsto invece una prosecuzione delle attività nei vari campionati nazionali e internazionali. Non dimentichiamoci comunque delle notizie positive, come il rientro di Toyota nella serie iridata".
 
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