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CI-WRC / 3 agosto
Dallo stop del 2009 ai ''big'' del Mondiale: la rinascita del Rally di Alba
Testo: Luca Piana

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Rally di Alba
 
"Con tutte le belle gare che abbiamo, quando potremo beneficiare di una titolata?". Alzi la mano chi, fra gli appassionati piemontesi della specialità, nell'ultimo decennio non ha mai sentito pronunciare questa frase. Un po' per senso di appartenenza e di orgoglio, visto che nella seconda regione della Penisola per superficie territoriale le competizioni, storiche e ricche di fascino, non mancano. E un po' perché, tra il 2009 e il 2018, l'unica partnership consolidata (l'accordo è durato dodici anni, fino al 2016, ndr) rimasta era quella fra l'IRCup e lo Sport Rally Team di Piero Capello & C, per il "Rally delle Valli Cuneesi" di Dronero. Quasi per paradosso, ad esaudire la richiesta dei frequentatori abituali delle prove speciali sono stati gli ambiziosi uomini dell'ASD Cinzano Rally Team di Alba che, dopo aver gettato la spugna a pochi giorni dalla partenza della nona edizione (era il 2009, ndr), sono riusciti a rimettere in moto la macchina organizzativa per poi ripresentarsi nel calendario nazionale con rinnovate ambizioni. Non è un caso se, dopo la promozione nel Campionato Italiano WRC, da un paio di mesi si parla di possibile promozione nel Tricolore. Anche se, nelle Langhe, continuano a prediligere (almeno a parole) "l'evento, e le iniziative collaterali che possono contribuire alla buona riuscita di esso, rispetto alla titolazione effettiva".


Ad Alba si è tornati a parlare di rally nella seconda metà del 2014 dopo un lungo periodo. Cinque anni prima, infatti, la rinuncia ed il successivo addio alla competizione locale fu traumatico, visto che gli organizzatori comunicarono l'annullamento della gara, allora valida per il Trofeo Rallies Asfalto, a meno di due settimane dal via. "Una decisione sofferta - riferirono, ai tempi, dall'ASD Cinzano Rally Team, che dal 2001 organizza la gara - valutata con estrema trasparenza ma alla fine inevitabile. Alla base di questa difficile presa di posizione il numero delle iscrizioni tale da non garantire l'adeguato ritorno di immagine e soprattutto la rinuncia di alcuni sponsor colpiti dalla difficile situazione economica".
 
Rally di Alba
 
Quanti, tra gli addetti ai lavori, avrebbero scommesso ancora su un evento completamente cancellato dal calendario nazionale? Ed invece la voglia di rivalsa di uno staff competente, guidato dal presidente Bruno Montanaro, è riuscita a cancellare la delusione di qualche anno prima. L'eredità lasciata dal compianto Silvio Stroppiana (papà dell'attuale vicepresidente Marco, che qualche anno fa ha chiesto di riproporre la gara albese in suo onore, ndr) è stata raccolta dallo staff del sodalizio cuneese che, nel frattempo, si è "rinforzato" grazie alla ventata di "freschezza" portata dall'ingresso di giovani e di figure competenti del rallismo piemontese. Oggi, per ricordare colui che per anni ha rappresentato "l'anima" dell'evento, è stato istituito un trofeo, alzato - nella scorsa edizione - da Sebastien Loeb e Daniel Elena e quest'anno da Craig Breen e Paul Nagle. Nomi altisonanti, prestigiosi che hanno alle spalle Mondiali e titoli internazionali, chiamati a cimentarsi lungo le prove langarole da Hyundai Motorsport. Strade che Andrea Adamo, team principal della Casa coreana (ma con sede del reparto sportivo, ad Alzenau, in Germania, ndr), originario del cuneese "ma torinese d'adozione", conosce bene, così come gli organizzatori dell'evento.


"Ma non sono uno che si lascia influenzare da aspetti emotivi - ha spiegato il numero uno del team -. Abbiamo deciso di prendere parte ai rally di Roma Capitale e di Alba perché, in entrambi i casi, c'era la possibilità di far correre le WRC Plus all'interno delle competizioni. Nel primo caso, per la tipologia di gara, e per le cose che dovevamo fare, era sufficiente una macchina sola (affidata a Dani Sordo, ndr). Ad Alba abbiamo portato due macchine, una per Ott (Tanak, ndr) e l'altra per Thierry (Neuville) perché avevamo necessità di fare delle prove su asfalto. L'opportunità di percorrere tre tratti cronometrati ("Igliano", "Lovera" e "Niella-Bossolasco") da ripetere tre volte ci ha permesso di fare una serie di comparazioni che ci sono state molto utili".
 
Rally di Alba
 
Un chilometraggio complessivo in linea con quello previsto dalla serie. Anzi, anche leggermente superiore, proprio per mettere a disposizione dei concorrenti e del pubblico la migliore gara possibile. Lo scorso anno la Giunta sportiva dell'Aci diede anche un riconoscimento agli uomini dell'ASD Cinzano Rally Team, visto che il #RA19 risultò la meglio organizzata del lotto. A partire proprio dalle prove speciali, calcate dal 2015 ad oggi dai protagonisti di un evento andato sempre in tripla cifra a livello di iscritti (una rarità di questi tempi), passando dalla validità "Nazionale" alla "Coppa di Zona" fino al successivo ritorno (datato 2019) in quello che oggi si chiama Campionato Italiano WRC. Anche se, vista la sempre più frequente presenza di equipaggi internazionali, c'è già chi lo chiama il "Mundialito delle Langhe". Una novità, certo, ma già nel 2002, in occasione della seconda edizione, un giovanissimo Mikko Hirvonen, in coppia con Jarmo Lehtinen, prese parte alla competizione con una Ford Puma S1600 del team Astra. Sul podio, tra gli altri, salirono i libanesi Abdo Feghali e Joseph Matar, al via con una vettura gemella. E dire che, al netto della zona di Loazzolo, toccata dal Rally di Alba nel 2019 e dal Sanremo alla fine degli anni Novanta, gli altri tratti cronometrati impiegati da sei anni a questa parte erano principalmente utilizzati per gli slalom: dal "Roddino-Sinio" alla "Somano-Bossolasco". Luoghi di grande passione per la disciplina. Non è un caso, dunque, se anche Andrea Adamo è stato chiamato agli straordinari per una gara che, di fatto, da Hyundai viene utilizzata come test in vista degli appuntamenti previsti dalla serie iridata.


"Massimiliano Fissore, fondatore di BRC Gas Equipment - dice ancora Andrea Adamo -, aveva piacere, per una serie di motivi, di far correre dei piloti "di grido" con le sue Hyundai i20 R5. Avendo anche io bisogno di mantenere sempre alta la concentrazione dei miei piloti, anche attraverso le competizioni, è nata l'opportunità di far correre Breen e Sordo. Fatto uno più uno, abbiamo deciso di portare qua anche Devine e Munster, reduci dal Rally di Roma Capitale, Huttunen e Veiby per aiutarli a crescere e comparare le loro performance con due riferimenti importanti come Breen e Sordo. Stante la partecipazione di Devine, la Federazione irlandese ha deciso di mandare altri giovani talenti d'Oltremanica. Rossetti prenderà parte ai quattro eventi, Alba compresa, del Campionato Italiano WRC, e la presenza degli altri preparatori locali ci ha portato ad arrivare alle ventuno Hyundai (comprese le quattro WRC Plus, affidate rispettivamente a Thierry Neuville, Ott Tanak, Luca Pedersoli e Pierre-Louis Loubet, ndr) iscritte alla gara".


Oltre al supporto di realtà imprenditoriali private, quest'anno anche la Regione Piemonte e le istituzioni locali, capeggiate dalle amministrazioni comunali di Alba e Cherasco, hanno offerto un contributo fondamentale. La gara è stata presentata ufficialmente a Torino dal governatore Alberto Cirio e dal vicepresidente Fabio Carosso (che ha condotto la vettura "0"), con due Hyundai i20 WRC Plus e una in versione R5 esposte nella centralissima piazza Castello, nel cuore del capoluogo piemontese. A Murazzano, comune di 800 abitanti dell'Alta Langa attraversato dalle vetture in regime di trasferimento, in un'assolata domenica d'agosto si sono visti nel centro storico un centinaio di bambini con le bandierine in mano. Uno spot sociale, prima ancora che sportivo. In quest'ultimo ambito, invece, a nostro avviso, l'edizione numero 14 della gara ha segnato un altro passo compiuto in avanti dagli organizzatori, che sono riusciti a far "convivere" nello stesso evento sei WRC Plus di ultima generazione (inserite nella kermesse "#RA Plus"), comprese le due Ford Fiesta portate al traguardo da "Pedro" (M-Sport) e Manuel Villa (GMA) con le cosiddette "piccoline" (sedici N2, cinque A6 e altrettante A5). Un'operazione non delle più semplici. Personalmente, se dovessi descriverlo in poche parole, parlerei di "laboratorio di rally" dove, in un momento di grande difficoltà per la disciplina, non si ha paura di sperimentare. Lo scorso anno alcuni equipaggi partiti con i numeri "alti" si sono lamentati per non essere riusciti a disputare tutta la gara. "Colpa" della ronde disegnata per la domenica pomeriggio tra Santo Stefano e Cossano Belbo, a fronte di un elenco iscritti andato ben oltre il limite previsto. Anche gli sponsor, comunque, ad oggi sono dalla parte degli organizzatori che, in vista della prossima edizione, sanno di poter contare su un territorio ampio, che spazia dall'Alta Langa fino all'astigiano, solitamente propenso a questo genere di eventi. Nel 2019 ad esibirsi furono Sebastien Loeb e Daniel Elena, con una Hyundai i20 WRC Plus identica a quella utilizzata quest'anno da Neuville, Tanak, Loubet e Pedersoli. Esibirsi, si, perché il privilegio di vedere all'opera grandi campioni di fronte a un pubblico composto, che non ha mai provocato evidenti criticità agli organizzatori, è equiparabile a un live di un grande artista della scena internazionale. E non è un caso se, in un clima positivo, di grande festa, anche Adamo ha un po' limato le rigidità mostrate nel 2019, quando ci disse che la presenza di Hyundai Motorsport al Rally di Alba era limitata al "Cannibale" e al fido "Danos". Quest'anno, delle ventuno vetture della Casa coreana iscritte alla gara, le prestazioni di almeno una decina di esse sono state "attenzionate" con cura.


"Quando sei un pilota giovane, che vuole mettersi in evidenza - ha concluso il numero uno di Hyundai al termine della gara -, un'occasione del genere la prende al volo. Credo che sia stata assolutamente positiva la cosa, perché a noi ha permesso di capire delle cose, e lo stesso vale per loro, che hanno avuto un'occasione per crescere. Un confronto impietoso, perché comunque sapevano di confrontarsi con Breen e Sordo. Uno come Huttunen è stato in lotta fino all'ultimo con Breen: ha di che esserne orgoglioso, e io sono orgoglioso di avere a che fare con un ragazzo come lui tra i giovani piloti che stiamo seguendo. Il fatto che ci sia stata molta sorpresa vuol dire che in Italia non si fanno più queste cose, ma si tratta della politica sportiva proposta da Hyundai. Io non mi sto inventando niente, queste cose ai tempi le faceva la Lancia". Una ricetta del passato ma ancora oggi vincente, come testimoniato dal titolo Costruttori ottenuto nel 2019. Anche il Rally di Alba, quest'anno scattato da Cherasco per celebrare i dieci anni di attività (nel motorsport) del team BRC Gas Equipment con ben 162 equipaggi, in rappresentanza di dodici nazionalità, continuerà ad attingere dall'esperienza maturata in questi anni per provare a proporre un prodotto ancora migliore in futuro.
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