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CIR / 26 novembre
Due chiacchiere con... Stefano Albertini
Testo: Simone Vazzano

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Stefano Albertini è uno di quei protagonisti del rallysmo tricolore a non avere bisogno di presentazioni. Un pilota forte che nel corso della sua carriera è stato capace di togliersi parecchie soddisfazioni e che forse avrebbe finora meritato qualcosa di più. Le prime soddisfazioni arrivano in tenera età con i Kart, poi il passaggio ai rally. Un carriera partita subito "col botto" con la partecipazione al JWRC 2008 e con la successiva vittoria del CIR Junior 2010. Una crescita costante che lo ha poi portato alla conquista del CIWRC 2017 e 2018. Fresco di vittoria nel Campionato Italiano Rally Asfalto (CIRA) 2020, lo abbiamo intervistato per farci raccontare qualche passaggio fondamentale della sua carriera, sperando magari di carpire anche qualcosa sulle ambizioni future.

Ciao Stefano, vorrei cominciare questo breve excursus dai tuoi esordi. Tu hai cominciato con i kart, dove ti sei tolto tante belle soddisfazioni, ricordiamo il terzo posto nel Campionato Europeo 2001, alle spalle di un "certo" Sebastian Vettel. Qualche anno più tardi sei passato ai rally. Ci racconti qualche aneddoto sul tuo passaggio da una specialità all'altra? Da ragazzo sognavi di diventare pilota di monoposto o già ti vedevi su una macchina da rally?

Gli anni in kart sono stati bellissimi ed entusiasmanti. Ho avuto la possibilità di correre tre anni con la squadra ufficiale Tony Kart, li ho imparato molto sulla guida e sulla "mentalità di gara". È stato un grande insegnamento anche a livello personale che mi ha fatto crescere anche al di fuori delle corse. Nel cuore ho sempre avuto i rally, io abito a Vestone in Valle Sabbia, una zona dove i rally sono molto sentiti e sono sempre stati seguiti molto. Il mio sogno fin da piccolo è sempre stato quello di poter correre un giorno il Rally 1000 Miglia e, appena ho avuto la possibilità, ho provato una macchina da rally e ho iniziato a correre.

Alla tua seconda stagione hai disputato, peraltro con un team privato, il Mondiale Junior. Cosa ti piace ricordare di quella esperienza? Con il senno di poi, pensi che sarebbe stato utile un pizzico di esperienza in più oppure è stata una scelta "mirata" che rifaresti?

E' stata una grande esperienza, non facile, ma che mi ha insegnato tanto. E' stato difficile perché non avevo molta dimestichezza con la terra e soprattutto avevo pochissima esperienza con le note. Ho faticato e non è stato semplice. Avendo la possibilità di tornare indietro aspetterei, ma in quel momento c'era questa occasione e abbiamo deciso di partecipare e correre nel JWRC .

Cosa pensi dell'attuale formula dello Junior WRC, monomarca e monogomma, prevista peraltro anche dal CIR Junior, credi che sia più "meritoria"?

La formula mi piace molto e la condivido al 100%. I giovani hanno la possibilità di confrontarsi con materiale di pari livello tra di loro e dimostrare il proprio valore. Inoltre ci sono in palio dei premi che possono essere fondamentali per il prosieguo delle loro carriere. Personalmente non capisco i giovani che preferiscono fare gare spot con macchine più grandi quando hanno queste possibilità da sfruttare per crescere.
 
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Ti senti un pilota completo o ritieni che dovresti perfezionarti in qualcosa?

Cerco sempre di migliorare e mettere in pratica tutto quello che ho imparato nel corso degli anni. Il fatto di poter stare in macchina è fondamentale per fare dei miglioramenti. Più sono i chilometri che si riescono a fare e più sono le cose che si apprendono.

Cosa ti è mancato ad oggi per riuscire ad importi in un panorama nazionale viso che le doti velocistiche non ti mancano?

Questo non saprei, lo lascio dire a voi. Quello che posso affermare è che il mio impegno e l'approccio alla gara è sempre lo stesso, che vada a fare una ronde o una gara di Campionato Italiano.

Dopo aver sfidato - in giovane età - alcuni big del Mondiale e i migliori interpreti del CIR, sei ripartito dal Campionato Italiano WRC, fino al successo di quest'anno nel Campionato Italiano Rally Asfalto. Oltre a chiederti se questi successi ti stiano ripagando degli sforzi (anche economici) e dei sacrifici sostenuti in giovane età, negli ultimi anni sei anche riuscito a pianificare e a ri-programmare il tuo futuro e la carriera sportiva? Oppure di anno in anno deciderai qual è il campionato (o le gare) a cui intendi prendere parte?

Ripartire dal campionato WRC è stato un ritorno alle gare dopo un anno di stop. Se non fosse stato per un gruppo di persone che hanno creduto in me probabilmente mi sarei fermato lì con le corse. Nel CIWRC sono stati due anni molto belli, insieme alla Tam-Auto abbiamo vinto 8 gare su 12 e due campionati. Poter tornare a correre nel CIR, l'anno scorso e quest'anno, è stato bellissimo. Sono soddisfatto di quello che ho fatto fin qui nei rally e sono molto riconoscente ai nostri sponsor e a tutte le persone che ci supportano e aiutano. Mi ritengo una persona molto fortunata a poter contare su un gruppo di amici appassionati. Non sono mai riuscito a pianificare con largo anticipo una stagione di gare e penso che sarà così anche per il futuro.

C'è la possibilità di vederti in pianta stabile nel CIR 2021?

Al momento non saprei, sicuramente mi piacerebbe molto.
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