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ALTRO / 6 aprile
CIAR Junior / Quattro chiacchiere con... Davide Nicelli
Testo: Simone Vazzano

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Il Rallye Sanremo 2022 è ormai alle porte, nel weekend che ci attende andrà infatti in scena la 69esima edizione di quello che è uno dei rally ai quali gli appassionati italiani, e non solo, sono più legati, se non altro per il suo glorioso passato da evento mondiale. La gara sanremese che si appresta a partire avrà tante validità - come accade ormai da parecchio tempo -, tra le quali quella di prova inaugurale del FIA Alps Rally Trophy e quella di secondo appuntamento del CIAR. Dalla provincia di Imperia partirà inoltre la stagione del CIAR Junior che quest'anno presenta tante novità, a cominciare dall'utilizzo delle Renault Clio Rally5 gestite da Motorsport Italia che vanno a sostituire le Ford Fiesta Rally4 utilizzate nelle ultime due stagioni.

Tra i protagonisti più attesi di questa stagione c'è sicuramente Davide Nicelli. Il 27enne di Stradella è tra i driver con più esperienza tra quelli che prenderanno parte alla serie riservata agli Under 28 e ha già una stagione al volante della vettura francese alle spalle.

Lo abbiamo raggiunto per farci raccontare qualcosa in più sulla sua carriera e sulle sue aspirazioni future, con un importante focus sullo Junior 2022.

Ciao Davide, volevo cominciare questa nostra breve chiacchierata chiededoti di parlarci un po' della tua storia sportiva: da dove proviene la tua passione per questo sport e come hai cominciato?

La passione deriva da mio papà che ha corso tanto nei Rally, perlopiù in zona ma con qualche piccola apparizione anche oltre, sempre e solo per divertimento. Ha anche gestito il Team Husky e quindi per me quello del motorsport è sempre stato un ambiente molto familiare, diciamo che ci sono nato in mezzi ai motori.

Ho iniziato con i Kart, buttandomi prestissimo nell'italiano, per poi fare il mio esordio in pista, nel Campionato Italiano Formula 3, tra i 17 e i 18 anni. Ho corso in F3 per tre anni guidando nei più importanti autodromi italiani, prima di passare ai rally nel 2017, a 22 anni. Specialità che da lì in poi non ho più abbandonato.

Come mai hai deciso di abbandonare la pista in favore dei rally?

Fondamentalmente per questioni di budget. Andare avanti in pista, dopo la Formula 3, voleva dire fare il salto nella F3 europea o addirittura in categorie ancora più importanti come la GP2 o la GP3, ma con costi inarrivabili. Un'altra alternativa sarebbe stata quella di fare un Campionato tra le ruote coperte, come ad esempio nel GT, ma a quel punto ho preferito passare ai rally.

L'anno scorso hai vinto il Trofeo Clio e hai ottenuto il primo posto in R1 nella finale nazionale con la Renault, mentre due anni fa eri stato protagonista del Trofeo Peugeot e sei arrivato secondo nel 2RM dietro a un mostro sacro come Andreucci, sei soddisfatto di come si sia evoluta la tua carriera sportiva fino a questo momento?

In generale posso dire di sì, anche se qualche rimpianto ce l'ho. Per esempio negli anni in Peugeot abbiamo dimostrato di meritare qualcosa in più e purtroppo non siamo stati favoriti dagli scarti. Penso che questa regola penalizzi tanto i piloti poco fallosi, categoria alla quale credo di appartenere. Personalmente preferirei dei Campionati senza scarti, ma tant'é.

Nell'insieme sono contento, si poteva far di più, ma anche di meno. Poi io, in generale, non sono mai completamente soddisfatto di me stesso e credo sempre di poter fare meglio, anche quando vinco.

Tra l'altro credo anche che nel 2020 avremmo vinto il 2 Ruote Motrici, ma di sicuro il dover competere con Paolo Andreucci al volante della 208 Rally4 ufficiale ci ha tolto questa gioia. Aver chiuso il Campionato al secondo posto dietro di lui equivale comunque a una vittoria.

Non hai mai nascosto che il tuo obiettivo è quello di diventare un pilota professionista. A che punto di questo processo pensi di essere in questo momento? Secondo te, in Italia, è più facile diventarlo in pista o nei rally?

Sotto l'aspetto economico in pista è difficile trovare Campionati o Serie che ti aiutino dal punto di vista economico come invece avviene nei rally con i vari Trofei o con Serie come per esempio il CIAR Junior che premiano i migliori.

Dal punto di vista professionale in pista hai però qualche possibilità in più perché lì trovi tante case automobilistiche importanti che credono ancora nel motorsport e che ci investono tanto.

Se sei bravo ci sta che qualcuna di queste case ti metta gli occhi addosso e magari ti prenda nel vivaio, come è successo a qualche bravo giovane pilota italiano di recente. Nei rally, in generale, la possibilità di accasarsi in un marchio ufficiale da professionisti è quasi impossibile.

Basta guardare il Mondiale dove le squadre totalmente ufficiali sono due, oppure nel CIAR dove oggi non c'è un team 100% ufficiale. Al massimo puoi trovare una struttura che ti può offrire qualche agevolazione, ma è difficile essere un professionista in tutto e per tutto. Renault sembrerebbe che si stia muovendo in questo senso ed è di sicuro tra i marchi più attivi, ma ancora siamo lontani.
 
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Tra i partecipanti allo Junior sei di sicuro tra quelli con più esperienza, cosa ti aspetti da questa tua stagione?

Penso innanzitutto che sarà una stagione molto impegnativa. Sulla carta c'è sempre qualcuno che parte con i favori del pronostico e ci sono avversari come Casella e Zanin con cui mi sono già confrontato in passato e che si sono sempre rivelati molto veloci. Gli altri non li ho mai affrontati direttamente, ma sono sicuro che daranno il massimo, proprio come me, per ottenere il miglior risultato possibile in ogni gara. Noi dovremo rimanere concentrati, sapendo che per vincere il Campionato bisognerà fare più degli altri in tutti gli eventi e in tutte le prove speciali, evitando di fare errori, e credo che abbiamo tutte le carte in regola per poterci provare. Certo è che per vincere un Campionato sono tanti i fattori che entrano in gioco e la sola velocità non basta.

Pensi che la tua conoscenza della macchina possa favorirti?

La Clio Rally5 è una macchina semplice e intuitiva quindi penso che tutti ci adatteremo subito alla macchina. L'averci già corso forse mi potrà dare una mano in più a Sanremo, dove spero di sfruttare al meglio la mia conoscenza del mezzo. Credo però che se di vantaggio si può parlare, lo avremo soltanto nella prima gara, nelle altre partiremo tutti dallo stesso livello.

A Roma avrai la possibilità di confrontarti con i tuoi pari categoria del FIA ERC. A tuo avviso quanto è ampia la forbice tra i protagonisti del Tricolore e quelli del Campionato Europeo?

Sarà un'ottima occasione per confrontarci con i nostri rivali dello junior europeo. Valutando le prime due gare dell'anno penso che nell'ERC il livello fosse più alto in passato e sono convinto che se noi italiani saremo al 100% potremo giocarcela benissimo con loro e puntare a un bel risultato.

Alle Azzore ho visto che gli italiani si sono ben difesi e questo non può che essere uno stimolo in più per fare bene.

Farai solo il CIR Junior o pensi che potremo vederti anche al via di altre gare?

Dipenderà da come andranno le cose nello Junior. Spero di aver la possibilità di fare qualche gara in R5 per accumulare esperienza in vista del futuro. Non mi dispiacerebbe nemmeno presentarmi al via di qualche gara al volante di una Rally4 dato sono vetture molto propedeutiche.

Ovviamente devo meritarmela e fare prima di tutto un bel lavoro nello Junior anche perché, per limiti di età, sarà l'ultimo anno in cui potrò puntare al titolo.
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