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WRC / 28 febbraio
Il Safari Rally si candida al rientro nel 2020
Testo: Luca Piana

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Federazione Motor Sport Kenya
 
La volontà di espandere ulteriormente i confini del calendario iridato anche al di fuori del Vecchio Continente ("Noi vogliamo crescere fuori dall'Europa") è stata rimarcata ulteriormente da Oliver Ciesla, Managing Director di WRC Promoter, nella lunga intervista concessa a Rally Emotion,in occasione del secondo appuntamento stagionale, sulle nevi svedesi Secondo le indiscrezioni, il Giappone sarebbe in pole position per l'ingresso nel Mondiale già a partire dalla prossima stagione. Non è un caso che anche Tommy Makinen, team principal di Toyota, si sia lasciato sfuggire una mezza conferma - in tal senso - a proposito del debutto nella categoria regina di Takamoto Katsuta, vincitore del WRC-2 al termine di quattro giornate tra neve e ghiaccio. In ballo, poi, ci sarebbe un altro evento con progettualità a medio-lungo termine (oltre al Canada, candidata per il 2020). All'orizzonte, però, si profila un altro ritorno affascinante per gli amanti del World Rally Championship. Si tratta del Safari Rally, storico appuntamento motoristico africano, cancellato dal calendario iridato nel 2003 a causa della mancanza di fondi da parte dell'organizzazione.


Il progetto per il rilancio dell'evento parte da Nairobi dove, nei giorni scorsi, è atterrato anche Jean Todt, presidente della FIA. L'incontro tra le parti, secondo quanto riportato dagli stessi protagonisti del meeting "WRC - Safari Kenya 2020" (è stata istituita anche una commissione locale, WRC Safari Rally Project Working Committees, che si occuperà del progetto) sarebbe andato a buon fine. Non è la prima volta che il numero uno della Federazione incontra il direttivo della KMSF (Kenya Motor Sport Federation). Anzi, dal 2015 ad oggi l'ex navigatore e direttore sportivo della Ferrari è stato ospite del presidente Uhuru Kenyatta in tre occasioni. "Siamo rimasti davvero impressionati dall'organizzazione del Kenya National Rally Championship - ha dichiarato Todt a margine dell'incontro -. Per la Fia L'Africa rappresenta un territorio chiave per il Mondiale Rally, ma sono necessarie alcune garanzie, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza". La visita del manager francese a Nairobi rappresenta un'evidente accelerazione al progetto che, se andrà in porto, vedrà la luce tra due anni. "Se saranno seguite tutte le procedure, non vedo perché il Safari non dovrebbe rientrare nel WRC - ha aggiunto Todt -. Ma dovranno essere rispettati gli standard attuali previsti per un rally mondiale. Le strade dovranno essere assolutamente chiese alla popolazione. Un evento di questo tipo prevede grande consapevolezza anche da parte dei cittadini. Ad ogni modo siamo felici del supporto mostrato dal Governo keniota e con il presidente Uhuru Kenyatta il confronto è stato costruttivo".
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